Parkesine
5 Stratigrafia - La stratigrafia ordina i corpi rocciosi, dal punto di vista spaziale e temporale, secondo le loro caratteristiche sta alla base della ricostituzione della storia della Terra
A partire da in alto a sinistra
1 Ritrovamento - Ricognizione di superficie e Ritrovamento strato melmoso
2 Prove sul posto - l'ambiente circostante è bianco e totalmente riscoperto di sostanza bianca ritrovata nel terreno
3 Prove sul luogo - Gli elementi naturali sono immersi o ricoperti di sostanza bianca melmosa se a contatto con l'acqua altrimenti finemente polverosa
4 Reperto 1 - Raccolta e catalogazione della sostanza trovata nello strato che risale all'età della plastica. Sostanza melmosa a contatto con l'acqua e finemente polverosa sottile se a contatto con l'aria
6 Analisi dello strato polveroso
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7 Analisi II - Analisi ai raggi dello strato polveroso
8 Radargramma - Il georadar è una metodologia non invasiva utilizzata in geofisica, nello studio del primo sottosuolo, che si basa sull'analisi delle riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno. Tale metodo fornisce una "sezione" del terreno indagato dalla superficie. Scelta una scansione di segnale idonea, si ottiene una rappresentazione bidimensionale, o sezione elettromagnetica, o "radargramma", del tipo "spostamento (lungo il tracciato) / tempo (di ricezione dei segnali riflessi)".
9 Ricognizione area I - Tell o tall (in arabo: تلّ, tall, in ebraico: תל, tel), parola che significa "collina", è un tipo di sito archeologico, il risultato dell'accumulo e della seguente erosione di materiali depositati dall'occupazione umana in lunghi periodi di tempo.
10 Ricognizione aerea II - La ricognizione archeologica è il procedimento metodologico attraverso il quale vengono raccolte informazioni riguardo alla dislocazione, distribuzione e organizzazione territoriale delle culture umane del passato in una vasta area.
11 Ricognizione aerea termica
12 Ricognizione aerea e analisi delle acque circostanti
14 Diario di scavo
13 Relazione di scavo
21 maggio 2019 I deputati del Parlamento europeo – 560 voti favorevoli, 35 contrari e 28 astensioni – hanno confermato il loro appoggio alla proposta della Commissione Europa per ridurre l’impatto ambientale della plastica. Nel 2021 sarà vietata la produzione di vari oggetti di plastica ritenuti più inquinanti.
Questa legislazione ridurrà il danno ambientale di 22 miliardi di euro, il costo stimato dell’inquinamento da plastica in Europa fino al 2030.
Questo lavoro è titolato Parkesine perché la storia della plastica comincia nell’XIX° secolo, quando, tra il 1861 e il 1862, l’Inglese Alexander Parkes, sviluppando gli studi sul nitrato di cellulosa, isola e brevetta il primo materiale plastico semisintetico, che battezza Parkesine Si tratta di un primo tipo di celluloide, utilizzato per la produzione di manici e scatole, ma anche di manufatti flessibili come i polsini e i colletti delle camicie.
La plastica nonostante il suo carattere altamente nocivo è nata e si evoluta in pochissimo tempo, negli ultimi 60 anni, quindi un processo recente e veloce.
Il lavoro è proiettato nell’anno 3020 (per essere archeologia la distanza deve essere almeno di 1000 anni) la fotografa ha immaginato un ipotetico ritrovamento di uno strato geologico di plastica e quindi l’inizio di un processo archeologico.
Le domande che hanno portato avanti il lavoro della fotografa sono state:
Si può ipotizzare la nascita di un’archeologia della plastica?
La plastica diventerà una nuova parte della natura?
L’intuizione è stata quella di combinare la teoria e la pratica della disciplina Archeologica al disagio ambientale, creato dalla plastica, seguendo le fasi di un processo di ritrovamento archeologico come fase strutturale del processo artistico.
Secondo l’artista l’immaginazione è un mezzo potente per comprendere dove ci troviamo e chi siamo, e che l’invenzione poetica possa agevolare la riflessione e la comprensione dei problemi ambientali di oggi senza dover ricorrere al messaggio visivo esplicito dei media.